Natalya di Megrez, Approvata

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Misia-chan
view post Posted on 12/6/2012, 01:58




Natalya2

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Nome del Pg: Natalya Romanov
Data di Nascita: 12/04/2334
Età: 26 nni
Luogo di Nascita: Pietroburgo - Russia
Segno Zodiacale: Ariete
Armatura: Delta di Megrez
Divinità che servo: Odino
Energia: Bronzea

Caratteristiche Fisiche: Natalya è una giovane donna alta 1,67 m, pesa intorno ai 50 kg, e ha una corporatura normolinea anche se ha seno e fianchi prosperosi.
I suoi capelli sono rossi e lunghi, solitamente li lascia sciolti, molto più raramente legati in una coda da un fiocco, porta un ciuffo sulla destra coprendo la visibilità dell'occhio.
I ciuffi di capelli, verso le punte tendono ad arricciarsi e a essere mossi.
Natalya ha gli occhi rossi tendenti al porpora e sembra che con un suo sguardo malevolo possa incenerire le persone.
Quando indossa abiti civili, porta una camicia bianca con un fiocco rosso sul davanti per "coprire" in parte il suo seno abbondante e distogliere lo sguardo.
Indossa inoltre una gonna e degli stivaletti neri.
Da God warrior porta una maschera rossa finemente decorata d'oro e con pietre preziose.

Caratteristiche Psicologiche: E' una donna molto avida, ambiziosa e prepotente.
Ama i ruoli di comando perché si ritiene superiore, in realtà si dimostra dura e cattiva per dimostrare a sé stessa di essere forte e per paura di essere sottomessa dagli altri.
Ama le pellicce bianche e i gioielli, ama i tesori in termini di oro, opere d'arte e reliquie.
Natalya è facilmente corruttibile, non segue quasi mai le regole, anzi cerca sempre un modo per infrangerle, si ritiene un essere umano straordinario al di sopra delle regole, è anche disonesta, sleale, egocentrica, egoista e lievemente narcisista.
In battaglia:
Non accetta la sconfitta e cerca di ottenere la vittoria a qualunque costo.
Ritiene disonorevole la sconfitta, e si spinge a vincere anche al costo di essere sleale con l'avversario.
E' facile che tenda trappole e imboscate e attacchi l'avversario quando è disarmato, indifeso cercando di sfruttare l'attacco sorpresa.
E' molto intelligente e scaltra e veloce, ma non ha una potenza fisica eccessiva, il corpo a corpo si può dire sia un suo punto debole; preferisce mantenere le distanze, ma sa buttarsi in battaglia senza ripensamenti.
Una volta in battaglia per lei esiste solo la vittoria o la morte.
Appunto riguardo alla maschera: Natalya ritiene che l'avversario non debba mai vedere negli occhi una donna sopratutto se ci deve combattere e in cui non deve risparmiarsi in nessun caso o avere scrupoli con lei, e ritiene che la maschera inespressiva faciliti il combattimento.
Inoltre non vuole che gli uomini si innamorino di lei guardandola in viso e poi perché con la maschera riesce ad essere veramente sé stessa senza ripensamenti.

Storia: Natalya nacque a Pietroburgo da una famiglia povera ma lavorativa.
la sua famiglia decise di trasferirsi più a nord, nei pressi di Asgard, perché nella città di Pietroburgo lotte civili e l'incompatibilità dell'inquinamento, ormai arrivato a livelli disastrosi, spinse numerose famiglie come la sua a trasferirsi in posti più lontani e isolati per proteggersi.
La vita ad Asgard si rivela piuttosto dura, sia per il clima avverso che per la difficoltà di reperire del cibo, ma la famiglia Romanov riesce a mantenersi e a stabilirsi lì egregiamente già abituata alla vita non facile a Pietroburgo.
L'infanzia di Natalya trascorre abbastanza felicemente, anche se dentro di lei inizia a nascere e a covare un odio e amore per la sorella gemella Nastasya preferita di gran lunga a lei.
A Nastasya viene concesso, con i pochi risparmi messi da parte, di venir istruita da un famoso maestro di danza della cittadella, perché preferita, perché più piccola, perché più cagionevole e quindi più delicata.
I suoi genitori non avevano che occhi per Nastasya soltanto perché la sorella si era ammalata e un medico che l'aveva visitata aveva sentenziato che sarebbe sempre rimasta debole di salute.
I suoi genitori, per quanto il loro stipendio glielo permettesse, viziavano la sorella mettendo Natalya da parte.
A dodici anni trascinò fuori dalla città sua sorella, dicendole che le avrebbe fatto vedere un posto magico, un posto dove c'era un campo di fiori ghiacciati bellissimi, che si sarebbero mantenuti protetti e immutati all'interno di cristalli di ghiaccio perenni.
Le ragazze presero un cavallo dalla stalla e montarono su.
Natalya guidò la sorella oltre il bosco proseguendo fino a uno spiazzo ghiacciato che dava una bella vista di un monte.
Oltre il bordo dello spiazzo c'era un burrone, talmente nero da non vedersi il fondo, presa di sorpresa, spinse giù sua sorella uccidendola.
Senza provare alcun rimorso, anzi, provando anche un certo piacere e soddisfazione, riprese le redini del cavallo e tornò a casa, sua madre era ancora in casa: «Dov'è tua sorella, Natalya!? non eravate insieme a giocare?» le domandò la donna mentre cuciva.
«quella stupida è caduta da sola...nel burrone» disse la bambina con un risolino.
«che cos'hai fatto!?» sua madre disperata si alzò in piedi e sembrò tutto fuorché interessata a lei; ancora una volta sua sorella le prendeva il posto, anche da morta! Era insopportabile!
Senza pensarci due volte prese una spada appoggiato lì in un cantuccio vicino al fuoco e con pesantezza trafisse la madre che stava aprendo la porta di casa in quel momento.
«Tu devi amare ME!» le urlò contro la bambina infuriata con le lacrime agli occhi, mentre sua madre si voltava verso di lei, agonizzante, Natalya non riuscì a vederle lo sguardo dispiaciuto e pieno d'amore che aveva per lei, c'era la paura della morte che copriva ogni traccia e per Natalya dal canto suo, sarebbe stato comunque troppo tardi.
Decisa a compiere completamente la sua vendetta, raggiunse suo padre nel borgo industriale della città di Asgard,dove lo trovò a lavorare a dei macchinari, non era difficile capire che quegli ingranaggi erano incredibilmente e invitanti per causare una morte accidentale.
Suo padre lavorava seduto davanti al pannello di controllo del nastro trasportatore per tagliare il legno e ne controllava i pezzi, aveva degli occhialini protettivi per le schegge di legno che venivano via quando il legno veniva segato.
Si avvicinò alle leve di soppiatto dietro di lui e velocizzò il macchinario, suo padre fu colto di sorpresa e non riuscì a trarre la mano in salvo dagli ingranaggi, incastrandosi e fu trascinato insieme ai tronchi nel nastro trasportatore.
Inutile raccontare come Natalya trovò divertente quella visione, il sangue che schizzava fuori da macchinario, rosso e vivido.
Sgattaiolò fuori dalla fabbrica, ridendosela ancora, quando mentre camminava per le stradine di Asgard, cominciava a rendersi conto di come ciò che aveva fatto avrebbe cambiato completamente il suo modo di vivere.
Solo in quel momento camminando per la piazza principale, si rese conto che era sola e non aveva un posto dove andare.
Si sedette su una panchina di pietra quando un uomo di bell'aspetto si sedette vicino a lei.
Era irritata, dopo quello che aveva fatto pensava che tutti già sapessero cosa aveva fatto.
«Ti sei divertita?» disse, lei lo guardò sconvolta, lui le sorrise «stai calma, non ti agitare, io sono Loki, il dio dell'astuzia» disse omettendo che fosse definito anche come dio dell'inganno, così come omise di dire che l'aveva osservata parecchio, in tutta la sua disavventura.
«Non ti devi preoccupare, hai fatto la cosa giusta. Ti stavano solo prendendo in giro, loro non ti amavano» disse appoggiandole una mano sulle spalle «non pensare più a loro, io, veglierò su di te e...» la baciò sulla fronte «ti benedico» disse con un ennesimo sorriso.
Era stupefatta, il suo cuore di bambina voleva ancora credere che esistesse un dio buono pronto a proteggerla, mentre il raziocinio dell'età adulta iniziava a suggerirle che quello era solo un mentecatto.
«Sarò io la tua famiglia, a patto però...» la voce gli mutò in una più maliziosa «a patto che servirai Odino, mio padre e mi aiuterai a detronizzarlo e a riscattarmi con gli Asgardiani...» Natalya si alzò in piedi spaventata a quella che per le sue orecchie era una bestemmia, l'uomo seduto sulla panchina non c'era più, lasciandole il dubbio di compiere o meno un'azione del genere, ma ben conscio di averle lasciato la sua unica speranza e scopo di vita.
Natalya crescendo mise da parte quel ricordo di Loki, un dio detto da tutti malvagio, ma che era riuscito a rincuorarlo e a capirla incoraggiandola a diventare però un god warrior di Odino.
Non era affatto convinta di poter diventare un saint, non si riteneva all'altezza, non ne aveva le qualità, l'aspetto, poi con il maschilismo che girava per quegli ambienti era completamente scoraggiata dal tentare una carriera così.
A vendidue anni conosce un uomo di cui si innamora e nasce una bambina, Lizaveta.
Suo marito però inizia a comportarsi come la maggior parte degli uomini normali: la vita quotidiana che lo annoia lo porta a cercare altri svaghi, tradendo la moglie e tornando ubriaco a casa; dopo i numerosi litigi, uno sfocia in una vera tragedia.
Sotto gli occhi della bambina, ancora troppo piccola per capire, l'uomo fa lo stupido errore di alzarle le mani, non contento tenta di sfogarsi anche sulla piccola che sentito il caos cominciò a piangere.
Natalya uccide anche quest'ultimo, rinunciando definitivamente ad avere una vita serena e normale; decide allora di comprare una nuova casa, di trasferirsi, e paga un anziano maggiordomo affinché si occupi di sua figlia quando non c'è o è a lavoro.
la sua bambina diventa l'unica cosa che ancora la trattenga da diventare disumana, è il suo unico affetto.
Natalya passa le giornate a lavorare come orafa nella bottega di un vecchio commerciante che ha ormai in mente di passarle l'attività quando sarà scomparso.
la donna ha una nuova luce negli occhi, desidera ardentemente essere più forte e avere potere, soldi, fama e gloria; ormai è così stanca della vita che ha rinunciato del tutto ad avere una famiglia.

Abilità: Possiede una spada d'ametista dalla lama lunga e liscia, ma abbastanza maneggevole da essere tenuta in una sola mano, è pratica e funzionale.
Quando questa spada colpisce un corpo, la carne ferita inflitta inizia a trasformarsi in ametista lentamente fino a espandersi dappertutto.

Tecniche:
1.Amethyst sword - il saint attacca con la spada, la stessa ha l'abilità di trasformare la carne che tocca in ametista diffondendosi a tutta la zona colpita (vedi abilità).
2. Amethyst Shield - E' una tecnica difensiva/offensiva, davanti alle mani messe col il palmo rivolto verso l'esterno, si crea un cono di luce d'ametista davanti al saint, che lo protegge dagli attacchi frontali (non dietro o ai lati o sopra), ma chi si ritrova entro questo raggio viene rinchiuso in un sarcofago d'ametista.
3. Amethyst Daggers - Dalla mano del saint escono a piacimento dei pugnali d'ametista che sfrecciano a tutta velocità fino a colpire l'avversario creando tagli netti e ferite profonde.
4. // - //
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Inizio: (1) Uno strano cliente.

Edited by Misia-chan - 13/6/2012, 19:23
 
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Misia-chan
view post Posted on 12/6/2012, 17:49




ho completato la scheda! fuck yeah~♥
 
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wyvern
view post Posted on 13/6/2012, 16:26




Gli attacchi sono ok.
La storia mi è piaciuta, mi è piaciuto l'intervento di Loki a sottolineare l'indole traditrice di Natalya.
L'unica perplessità me la da la descrizione psicologica

CITAZIONE
Non accetta la sconfitta e cerca di ottenere la vittoria a qualunque costo.
Ritiene disonorevole la sconfitta, e si spinge a vincere anche al costo di essere sleale con l'avversario.

CITAZIONE
Natalya ritiene che l'avversario non debba mai vedere negli occhi una donna sopratutto se ci deve combattere e in cui non deve risparmiarsi in nessun caso o avere scrupoli con lei

Cioè Natalya vuole la vittoria ad ogni costo, anche usando la slealtà ma non vuole sfruttare la sua femminilità per avere favoritismi dall'avversario... non è un po' un controsenso?
 
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view post Posted on 13/6/2012, 17:32

Hiso Byaku Renge

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Non sono d'accordo con il tizio qui sopra: secondo me non necessariamente la cosa dev'essere un controsenso. Prendo un esempio assolutamente idiota: un bambino di 8 anni bravissimo nei giochi di carte, che non esita ad usare trucchetti di ogni tipo per vincere le partite. Se però si mettesse a giocare con degli adulti e questi lo facessero vincere appositamente perché è un bimbo puccioso, è plausibile che il bambino si senta comunque irritato e non voglia favoritismi, nonostante normalmente sia disposto a tutto per la vittoria.
L'esempio è quel che è, ma comunque credo fosse quello che voleva esprimere Misia. Ad ogni modo, per me la scheda è ok.
 
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4 replies since 12/6/2012, 01:58   139 views
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